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Lo Spedale di Santa Fina

San Gimignano, (SI)

2010

Concorso di progettazione per la riqualificazione del Presidio Socio-Sanitario di Santa Fina in San Gimignano (SI) – 1° grado

Uno “Spedale” a San Gimignano.

Sino dal Medioevo una delle Istituzioni più rappresentative di una comunità urbana è lo Spedale: in esso si racchiude simbolicamente e praticamente il concetto del patto di solidarietà tra concittadini e tra la città ed i suoi ospiti:è' per questo che i complessi ospedalieri hanno all'interno delle città una ruolo che, forse meglio di ogni altra funzione civile, ne rappresenta l'evoluzione attraverso i secoli ed uno dei valori urbani più significativi.

Lo sviluppo dei sistemi sanitari, tuttavia, comporta, per motivi di qualità della cura e di adeguata gestione, la concentrazione di tecnologie e di attività che portano ad accorpare più strutture ospedaliere come appunto avviene in questo caso che vede l'ospedale di Santa Fina nel centro di San Gimignano ampliarsi e riorganizzarsi.

Il nostro progetto, pertanto, ha formulato un'ipotesi di intervento il più possibile rivolto al restauro e all'eliminazione di tutte le superfetazioni nell'intero nucleo “monumentale”, e si è limitato a prevedere un nuovo intervento soltanto per una piccola parte, quella destinata alla Residenza Sanitaria Assistita. Modificare il meno possibile l'esistente: era questo il primo obiettivo, la strategia, con cui si è cercato di intervenire con lo scopo di non alterare il profilo urbano esistente, considerandolo un valore primario da conservare.

Il nuovo edificio destinato a RSA è stato perciò inserito più in basso rispetto agli edifici esistenti, con un corpo di fabbrica allungato in modo da unire visivamente le parti frammentate retrostanti senza coprirle interamente ed ottenere anche una ulteriore corte interna destinata ai servizi. Il progetto così non altera il profilo della scena urbana, sia per chi percorra le vie d'accesso al luogo, sia per chi osservi lo skyline del complesso dal resto del centro storico.

Un secondo obiettivo, di gran lunga il più difficile da raggiungere, era quello di prefigurare una “forma architettonica” che si inserisse all'interno della compagine urbana di San Gimignano, non come un corpo estraneo, ma come un elemento che, pur connotato da forme contemporanee, potesse dialogare con l'architettura che la circonda senza voler imporre la sua presenza e senza eccessive dissonanze.

Al di là della soggettività di questo assunto, è stato possibile ricercare delle ragioni semplici e, forse, “obiettive” alle forme della nostra nuova architettura.

La città di San Gimignano è caratterizzata da costruzioni di pietra e mattoni, molto “murate”, dove i “pieni” prevalgono sulle “bucature”: fabbriche estremamente compatte, sobrie, scarne, essenziali, dall'andamento per lo più rettilineo e verticale, dove la ricchezza e la varietà degli spazi, più che negli ornamenti, si trova negli slarghi improvvisi, nei cambi di direzione dei percorsi che si adattano, coerenti, alle esigenze delle funzioni e all'andamento dei luoghi, nelle prospettive vertiginose di volumi stereometrici assoluti, nell'alternanza apparentemente casuale di edifici minuti e di grandi volumi: ebbene, anche al nostro nuovo edificio abbiamo adottato, questi principi, nella consapevolezza che non è possibile cimentarsi sul piano formale con l'architettura antica e che solo il tempo è capace di metabolizzare completamente i nuovi inserimenti.

Crediti

Progetto e realizzazione
2010

Categoria

Architettura specialistica

Committente
Azienda USL 7 di Siena

Coordinamento, progetto architettonico
Ing. Marco Jaff (capogruppo e progettista)
Arch. Alessandro Jaff (progettista)
Arch. Serena Jaff (progettista)
Arch. Andrea Cecconi (progettista)
H.C. Hospital Consulting S.p.A. (consulenza impianti)